“Non mi devi parlare di altere cose, mi devi parlare di te” #10
ore 7,23
Sono dei cipressi sventrati quelli che vedo stamattina correndo nel parco. Per rispettare le regole che mi sono imposto devo scattare con il cellulare uno scatto solo e non metterci più di tre secondi prima che la voce del programma di allenamento termini la sua frasetta dove mi indica che sono entrato in pausa. Almeno mi sveltisco a comporre un’immagine gradevole, indago su che cosa il mio occhio normale si è concentrato, cosa volevo far risaltare che valesse la pena di fare una fermata. Allora scatto.
E scopro che questi alberi, questo gruppo di alberi visto dalla parte opposta sarebbe normale, nel senso che ci farebbero una bella figura, sembrerebbero interi. E riflettendo su questo mi rendo conto che sono una quinta, una finzione scenografica, sono piatti. Dietro non c’è niente non c’è quell’imperfezione violenta. L’altro lato delle cose, la finzione.
Ci sono abituato alle scenografie, alle quinte che nascondono. Che presentano solo un lato e dall’altro sono falegnameria e impalcatura. Sono delle imbellettature.
Penso anche che quest’albero sta patendo uno scompenso. Si presenta in modo particolare; sarà una malattia forse presa in tempo. Forse è stato fatto un intervento a tagliare i rami malati. E se uno non lo sa, se lo vede dall’atro lato pensa che è un bell’albero. Ma in realtà è imbellettato, gli altri alberi lo vedono intero perchè vedono un solo lato. Sembra quasi sia il capofila,quello che si è preso la batosta per salvare gli altri e gli dice fingendo che sta andando tutto bene.
Ma racconta una bugia pur essendo vivo.