Senza francobollo #10 Sentirsi accolti, camerini e Lisetta Carmi

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Sentirsi accolti, camerini e Lisetta Carmi

 

Questa è “Senza francobollo” la newsletter settimanale di Roberto Carlone
(la trovi anche in video e in podcast)

Settimana all’insegna dell’accoglienza che è il comune denominatore e quello di cui vi voglio raccontare.

Ho un ricordo bellissimo della Sardegna. Tiri due diagonali e Meana Sardo è lì nel centro. Siamo nel teatro. Che è praticamente un salone, palco piccolo, il sipario è un collage multiforme di vecchie tappezzerie di poltrone, divani cucite insieme. Alla fine dello spettacolo si chiude il sipario e poi si riapre e non c’è più nessuno! Di solito nei posti piccoli resta sempre qualcuno, scambi poi due chiacchiere, ti saluti. Qui niente. La sala vuota. Dopo due minuti il teatro si riempie, tutti, ognuno, ritorna con qualcosa, chi con una caffè, chi con una birra, una torta. Erano andati a casa a prendere un regalo per noi. Un vero scambio, il ringraziamento più di tutta la nostra carriera. Bellissimo.

Lunedì scorso siamo stati invitati ad Asciano Suono Festival. Asciano piccolo paese nella luce giusta della Toscana, quel paesaggio da cartolina, la strada è un paradiso, un dipinto, un dono. Direttore artistico Cesare Picco, un pianista dell'anima, che crea insieme a Monica Malvasi questa nuova rassegna. I camerini sono molto lontani dal palco. La signora Concetta abita a fianco del palco e ci propone di cambiarci nella sua rimessa. C'è di tutto lì dentro, ma può andare più che bene.
Pausa aperitivo prima dello spettacolo.
Ritorniamo e ci avviamo ai camerini.
Un tappeto al centro, sedie, asciugamani. Uno specchio grande. Lenzuoli profumati e stirati a coprire le cose private, Un comò con una pizza, su un tavolino vino, schiacciata e un'orchidea. Il più bel camerino di tutta la vita. Uno spazio trasformato, impreziosito, arricchito. Un colpo al cuore. Ti senti voluto, accettato, rispettato sulla fiducia. Una tenda nel deserto. Questo è il motivo per cui ho deciso di fare teatro, andare incontro alle persone. Questo il più bel gesto: qualcuno che ti accoglie, ti aspetta e si mette a festa per te che porti musica e risate. Lo confermo il più bel camerino di sempre, improvvisato e sfarzoso.

 

Sabato spettacolo a Lecce, teatro Koreja. Una cooperativa nata a metà anni 80. Un teatro bellissimo, cresciuto poco a poco, un gusto, un attenzione in un quartiere periferico della città. Una bellissima oasi. Con una foresteria che dà sul cortile dove c’è il palco: l’ortale, erbe aromatiche piantate nelle aiuole. Persone gentilissime e ospitali, attente. La sera scende dolce e fresca dopo una nottata di piogge. E di nuovo ti senti a casa, ti senti accolto, desiderato. Casa tua, casa nostra.

Video nuovo su YouTube, ho deciso: monografia (parziale) dedicata a Lisetta Carmi. Ci ha lasciato pochi giorni fa. Vita intensa e ricca. Prima pianista, poi fotografa, poi fondatrice di un ashram. Sempre alla ricerca della verità. Audace, intensa. Cruda, caustica, diretta. Accogliente, collettiva. Una luce di grazia. Sguardo libero e delicato, il suo sguardo volto a sfidare il perbenismo. Operai, travestiti, poeti, abitanti della terra, dimenticati tutti accolti da lei.

Giovedì alle 21,30 presento in première il nuovo video prodotto. Ritmo serrato e poetico, mai retorico. Un piccolo omaggio. Da non perdere. Suono pure due brani di Bach.

Guarda la première

Arrivano le prime donazioni su Tipeee (tip come mancia seguito da tre e: Tipeee). Questo il veicolo che permette di essere liberi nella creazioni di contenuti, che mi permette di rifiutare le pubblicità e creare una tribù di fedelissimi, che potranno accedere a news esclusive, video incontri e anteprime. La prossima settimana facciamo uno zoom insieme, così ve lo presento ufficialmente. Riceverete una newsletter con tutte le modalità per partecipare, e ci augureremo una buona estate.

La musica che ha accompagnato la stesura della lettera sono stati il preludio e fuga in Do minore dal Clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach suonato da Vìkingur Òlaffson (ne parla Lisetta Carmi). E’ l’ultimo brano che ho studiato e mai completato nella mia adolescenza, la mia montagna sacra, quello che studierò. L’esecuzione di Òlaffson è sufficientemente limpida e veloce, senza romanticismi annessi, tra le migliori, per me.

E poi Cesare Picco. Alchemy:  è girato all'infinito!.

Bene un saluto e un bacio carissime e carissimi,
alla prossima,
roberto

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